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La legge Merlin ormai superata dall’evoluzione digitale e dal mutato contesto sociale?

legge Merlin

Nell’era pre-lockdown, un tema che, ormai da svariati anni, era al centro del dibattito sociale italiano riguardava la legalizzazione della prostituzione. Un argomento, a dire il vero, che viene dibattuto da quasi trent’anni, ma che al momento è fermo ad una norma di oltre sessant’anni fa: la Legge Merlin.

Datata 1958, questa norma raccolse il parere trasversale di tutti i maggiori partiti politici dell’epoca: dalla Democrazia Cristiana, particolarmente attenta al voto dei cattolici, al Partito Comunista, che vedeva la prostituzione aberrante per la donna stessa. La società, a quei tempi, era totalmente differente rispetto a quella attuale: il dibattito fu praticamente univoco a favore della proposta di legge avanzata dall’allora senatrice del Partito Socialista.

La Legge Merlin non ha fatto altro che aumentare la prostituzione stradale

Col passare degli anni, però, quella legge si rivelò totalmente inadeguata al mutare del contesto sociale italiano: la richiesta di prostitute nel mondo maschile era talmente elevata, che ha portato ad uno scenario ben visibile ancora al giorno d’oggi. Stiamo parlando, per quanto ovvio, della prostituzione stradale, ancora attualmente presente sui marciapiedi delle città italiane durante l’orario notturno.

Un fenomeno che specie negli anni ‘90, con l’esplosione del fenomeno criminale del racket della prostituzione riguardante le ragazze dei paesi dell’Est, ha assunto dei contorni particolarmente elevati e poco edificanti per il nostro paese, con strade letteralmente invase da queste giovani donne, nella maggior parte dei casi costrette a prostituirsi e sotto ricatto continuo dei propri “protettori”.

Molte amministrazioni locali, all’epoca, provarono ad arginare il fenomeno con svariate misure: dalla chiusura di alcuni tratti stradali durante il fine settimana, a foto scattate dalla polizia locale che immortalavano quei soggetti che si accostavano ai bordi delle strade per contrattare una prestazione sessuale con la prostituta. Misure, però che si sono rivelate inadeguate e non posero alcun rimedio al problema.

Molto è cambiato, però, grazie alla prepotente ascesa di Internet, che è diventato un elemento di forte contrasto al fenomeno della prostituzione di strada e, non di rado, ha consentito ad un numero significativo di donne di poter scegliere liberamente e volutamente questa professione, che, va ricordato, resta la più antica del mondo.

Internet si è dimostrato un ottimo deterrente al fenomeno della prostituzione stradale

La rete telematica, infatti, ha fornito a coloro che volessero esercitare questa professione di farlo in maniera libera e volontaria, grazie alla nascita di siti, come alcuni relativi alle escort Torino, che si caratterizzano per la loro estrema serietà. Questi portali, a conti fatti, si sono dimostrati di fondamentale importanza nel contrastare l’attività delle organizzazioni criminali, che hanno subito, spesso, un duro colpo dalla nascita di questi siti.

Il racket della prostituzione, purtroppo, non è stato ancora sconfitto. Ma la comparsa di questi siti, sino alla loro costante e graduale prepotente affermazione, hanno ridotto notevolmente il giro d’affari delle mafie. Ed in molte città, il fenomeno della prostituzione stradale si è notevolmente sgonfiato, arrivando addirittura a scomparire in alcune zone.

D’altro canto, l’incontro con una escort risulta decisamente più coinvolgente ed appagante rispetto al fugace rapporto consumato in qualche angolo di una strada, dove si corrono elevati rischi anche dal punto di vista penale e sanitario. Le professioniste dell’eros, per definirsi tali, devono mettere il proprio cliente nelle migliori condizioni possibili: riceverlo direttamente in appartamento, gli consente di trovarsi maggiormente a proprio agio e di poter dar sfogo alle proprie fantasie in una condizione mentale di totale abbandono.

Il forte successo delle escort, di conseguenza, ha rimesso al centro del dibattito sociale il tema della legalizzazione della prostituzione, che oltre a normare un fenomeno che non cesserà mai di esistere, consentirebbe alle deficitarie casse dello stato di poter ottenere preziose risorse. Quanto mai necessarie in una fase storica particolarmente complicata come quella che stiamo vivendo.