Quali sono i rum più bevuti in Italia?

Il rum è una delle bevande alcoliche maggiormente apprezzate sul territorio italiano. Si tratta di una tipologia di acquavite che si può ricavare direttamente dalla distillazione che ha ad oggetto la canna da zucchero.

Il rum di maggior pregio, come il Don Papa, il rum delle Filippine, è quello che si ottiene dall’operazione di distillazione dell’intero succo della canna da zucchero. Le tipologie di rum che costano di meno, invece, si ottengono direttamente dalla melassa, che invece si può considerare come una sorta di sottoprodotto rispetto alla lavorazione della canna da zucchero.

Le caratteristiche del rum sono del tutto particolari, ma le varie tipologie di questo distillato presentano in comune un gusto decisamente dolce e al contempo anche leggero. Per questo motivo, soprattutto nell’ambito di bar e pub, il rum viene utilizzato in combinazione con altre bevande per creare degli spettacolari e buonissimi cocktail.

Come individuare il rum di maggior pregio

Esistono, come abbiamo visto, diverse tipologie di rum sul mercato, che si possono differenziare in relazione al colore, ma anche ad altri fattori, come ad esempio il sapore, il grado di invecchiamento, ma anche l’origine. Giusto per fare un esempio, i rum che presentano una colorazione più scura sono quelli che hanno la tendenza ad essere molto più dolci e di una qualità maggiore. In quest’ultimo caso, si tratta di un’ottima soluzione per essere consumati da soli.

Ci sono due varietà di rum che presentano delle differenze particolarmente marcate. Stiamo facendo riferimento al rum industriale e al rum agricolo. Il punto di diversità più importante, in questo caso, è strettamente legato al sistema di produzione che viene adottato. Ad esempio, il rum industriale si caratterizza per essere ottenuto dalla distillazione della melassa, mentre quello agricolo si ottiene direttamente dal succo puro della pianta di canna da zucchero.

I rum industriali sono quelli che, di solito, vengono invecchiati all’interno di botti usando una tecnica del tutto particolare, ovvero quella dello sherry. Si caratterizzano per essere dei rum dalla morbidezza superiore, dimostrando anche molto dolci e liquorosi.

I vari rum distinti in base alla colorazione

Uno degli elementi di distinzione, come abbiamo detto in precedenza, è quello legato al colore dei rum. Ci sono tre tipologie che sono quelle maggiormente diffuse in tutto il mondo, ovvero i rum chiari, quelli dorati oppure quelli scuri. In relazione al colore si possono ottenere delle versioni differenti di liquore.

I rum chiari, come si può facilmente intuire, presentano una colorazione davvero molto chiaro e sono quelli meno costosi da realizzare. Di conseguenza, anche il prezzo con cui vengono proposti sul mercato è decisamente conveniente per il consumatore. Nella maggior parte dei casi, si tratta di liquori che vengono combinati con altre bevande, o che vengono impiegati nella realizzazione di cocktail di rum bianco, come ad esempio avviene con la pina colada, mischiando anche cocco e ananas, come il daiquiri, miscelando anche zucchero e succo di lime.

I rum che presentano un colore oro si caratterizzano per cominciare ad avere un profilo aromatico piuttosto peculiare e specifico, visto che profumano di spezie e hanno dei sentori di fumo. Le botti sono in grado di garantire senz’altro una tonalità molto più dorata e si possono bere con del ghiaccio oppure senza nulla. Questi rum color oro, che vengono invecchiati all’interno di apposite botti per tanti anni, possono essere impiegati anche per la creazione di bevande miste, come ad esempio il rum cola.

I rum di colore scuro, infine, si caratterizzano per affrontare un particolare processo di maturazione che dura due oppure anche più anni. I sapori sono decisamente ricchi, ma al contempo molto complessi. Con ogni probabilità, si tratta di rum che si possono gustare anche da soli, proprio in virtù delle loro spiccate proprietà aromatiche.

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