Oltre venti fratture, il volto di Osimhen come un puzzle da ricostruire

Un impatto che è stato paragonato a quello con una pressa: impossibile da pensare al gioco del calcio, eppure è proprio quello che è capitato a un calciatore del Napoli. Non a uno qualsiasi, ma a colui che, fino a questo momento, aveva trascinato gli azzurri in campionato con i suoi gol e con le sue prestazioni di alto livello.

Eppure, qualche giornata fa, nel big match di Milano contro l’Inter, l’attaccante del Napoli Victor Osimhen ha avuto suo malgrado un impatto decisamente violento, e del tutto involontario, in uno scontro di gioco con il difensore degli avversari, Skriniar. L’area intorno allo zigomo che finisce dritta contro la nuca dello slovacco: se a prima vista l’impatto non sembra così forte, in realtà basta guardare subito dopo il volto di Osimhen per capire come, in realtà, sia stato decisamente grave.

Parla il prof. Tartaro, che ha operato Osimhen

È stato il professor Gianpaolo Tartaro, stimato chirurgo maxillo-facciale ed esperte in tecniche ricostruttive, a sottolineare la situazione di particolare gravità in cui versava l’attaccante nigeriano. Infatti, il chirurgo ha volutamente paragonato l’impatto con la nuca di Skriniar come se lo zigomo di Osimhen fosse finito al di sotto di una pressa.

La prognosi parla chiaro e fa capire molto bene quanto l’impatto sia stato devastante: novanta giorni lontano dai campi da gioco, ma è chiaramente un termine che si presta a qualche modifica, nel caso in cui Osimhen dovesse rispondere bene alle cure, anche se è impensabile scendere in campo prima del dovuto senza indossare una speciale maschera protettiva.

Circa tre mesi, molto variabili, in infermeria per Osimhen, che dovrà necessariamente saltare all’incirca tredici match del massimo campionato italiano, tra cui pure le due super sfide contro il Milan e la Juventus, senza dimenticare le partite che chiudono il girone in Europa League. Si tratta di una notizia che né il club e ovviamente né l’attaccante africano avrebbero mai voluto conoscere, a maggior ragione in una fase così delicata della stagione.

Come si è svolto l’intervento chirurgico

Il prof. Tartaro ha svelato altri dettagli molto interessanti in riferimento all’operazione chirurgica, che hanno fatto comprendere meglio quanto fosse grave la situazione dopo l’impatto con il difensore dell’Inter. Ebbene, ci sono volute tre ore e mezza per portare a termine la riduzione delle fratture multiple, che hanno seriamente danneggiato il volto del giocatore.

Anche il mister del Napoli Luciano Spalletti ha ammesso come, alla fine della partita, Osimhen non riusciva più a vederci da un occhio. Il motivo si è capito meglio durante l’intervento, dato che proprio l’occhio sinistro del centravanti nigeriano è finito quasi fuori dall’orbita. Ed è chiaro che se davvero fosse successa una cosa del genere, le conseguenze avrebbero potuto essere molto più gravi, tenendo conto anche della violenza dell’impatto.

Il chirurgo maxillo-facciale che ha operato Osimhen ha messo in evidenza come la complicanza principale durante l’operazione è stata quella relativa allo schiacciamento dell’orbita. Infatti, il bomber nigeriano non ha avuto a che fare solamente con una dislocazione, ma con quello che in gergo viene chiamato esotrauma che, come si può facilmente intuire, è una situazione molto più grave.

Infatti, l’osso malare ha subito una serie importante di frammentazioni: all’incirca sono state circa una ventina le fratture che hanno interessato quella zona del volto di Osimhen e si è resa necessaria l’applicazione di vari punti sul viso dell’attaccante nigeriano. Avete presente un puzzle da rimettere insieme? Ecco, il prof. Gianpaolo Tartaro si è trovato di fronte a una situazione simile quando ha dovuto operare Osimhen, visto che una parte del volto era del tutto sfasciata.

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